È arrivata l'estate e a quanto pare il tema di questa stagione sarà la riforma del codice deontologico. È infatti di questi giorni la notizia che i membri della nostra categoria saranno chiamati, nei giorni tra il 21 e il 25 settembre, a votare per confermare o rifiutare le modifiche proposte al codice deontologico (se non le avete ancora viste potete trovare un approfondimento nel nostro ultimo articolo qui il link).
La votazione, o meglio il referendum per il quale si andrà a votare, sarà online ma ad oggi non sono state ancora rese note le esatte modalità di votazione. Le modifiche proposte sono molteplici e se da una parte alcune rappresentano un passo avanti per la categoria, come ad esempio la maggior inclusività nel testo regolamentato, altre invece possono racchiudere al loro interno insidie che potrebbero mostrare il fianco ad attacchi alla categoria professionale (vedasi le modifiche agli articoli 21 e 27).
Sinceramente non capiamo, né vediamo la necessità di snellire questi articoli che puntualizzavano in maniera chiara e precisa quali fossero gli strumenti del professionista psicologo e le tecniche conoscitive. Per quale motivo dover eliminare del tutto un paragrafo (art. 21) che ad oggi viene preso a modello di riferimento per poter comprendere quali siano le competenze del professionista psicologo (psicoterapeuta e non). Questo paragrafo infatti non è stato modificato per semplificazione del testo ma completamente eliminato. Possiamo maggiormente comprendere le modifiche dell'articolo 27 dove il termine "cura" viene sostituito da "intervento psicologico". Ma anche in questo caso era veramente necessario eliminare il termine piuttosto che affiancarlo?
L'impressione che si ha infatti è quella di una sminuzione del ruolo del professionista psicologo che non si dovrebbe più occupare della cura del paziente ma solo di un non meglio specificato 'intervento'. Se non lo psicologo, quale figura dovrebbe occuparsi della cura della salute mentale. Certo non tutti i professionisti sono uguali e ci sono anche quelli che la parte clinica della professione non la esercitano, ma trovarsi indifesi di fronte a continui attacchi alle competenze dei professionisti psicologi sembra essere da irresponsabili.
E voi cosa ne pensate di queste modifiche, siete a favore o contro?
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