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Immagine del redattoreElisa Vassallo

E (NON) VA BENE COSÌ, POI TE NE RESTANO MILLE

(ORE DI TIROCINIO NON PAGATE DA SVOLGERE OBBLIGATORIAMENTE)


Sull’allegro motivetto estivo della Berti, introduciamo, non altrettanto allegramente, uno dei molti temi che abbiamo a cuore: la retribuzione dei tirocini per i colleghi frequentanti le scuole di Specializzazione in Psicologia e Psicoterapia.

Ad oggi viene loro chiesto di lavorare dalle 600 alle 4000 ore a titolo totalmente gratuito nel corso della frequenza dei 4 anni di Scuola di Specializzazione, senza alcuna tutela nemmeno dal punto di vista del riconoscimento dei contributi previdenziali.

Come ben sappiamo, i colleghi medici ricevono un trattamento ben diverso, poiché dall’anno accademico 2006-2007, si vedono riconosciute di diritto le ore spese a specializzarsi come un vero e proprio lavoro svolto. In aggiunta, sono stati depositati due DDL (n.1802 e n.1803) che richiedono un indennizzo agli ex specializzandi sotto forma di contributi figurativi a Inps ed ENPAM per circa 120.000 professionisti che hanno frequentato la scuola di specializzazione in Medicina tra il 1978 ed il 2006.

Mentre per una categoria di professionisti sanitari si sta già parlando di rimborso e risarcimento, per la nostra sembra una lontana speranza quella di svolgere tirocini che non siano “sfruttamento legalizzato”.

Come è possibile che si voglia riconoscere in modo retroattivo il diritto alla retribuzione per una prestazione lavorativa passata e non accorgersi minimamente di coloro che stanno lavorando gratuitamente oggi?!


Facciamo un paio di calcoli approssimativi.

Nel 2021 si sono contati circa 18.400 nuovi specializzandi in medicina con una retribuzione minima di circa 1.600 euro netti al mese; questo significa che per un solo anno di corso vengono erogati 353.280.000 euro per la retribuzione degli specializzandi medici, ovvero 1.766.400.000 euro all’anno per la copertura delle 5 classi annuali di specializzazione (calcolo approssimativo per difetto).

Per l’indennizzo retroattivo delle specializzazioni mediche, si calcola una spesa di circa 7 miliardi di euro (circa 58.000 euro per ognuno dei 120.000 medici aventi diritto).

A fronte di questi altissimi numeri, la situazione degli specializzandi in psicologia è molto diversa.

Attualmente, infatti, si calcola che ci siano 4.000 psicologi iscritti alle scuole di psicoterapia all’anno, per un totale di 16.000 frequentanti all’anno distribuiti nelle diverse classi di corso (4 anni).

Se volessimo erogare una retribuzione oraria agli specializzandi psicologi, immaginando un minimo salariale di circa 10 euro/h e immaginando che tutti gli specializzandi svolgano 250 ore di tirocinio annue, avremmo un totale annuo di 160.000.000 di euro per la retribuzione di tutti i tirocinanti psicologi di tutte le classi di corso distribuite sui 4 anni.

Questa stima approssimativa equivale a circa un undicesimo della spesa prevista attualmente per gli specializzandi in medicina ed è 44 volte inferiore alla spesa prevista per il rimborso retroattivo dei medici.



Riprendendo le parole del Presidente della Federazione dei medici Filippo Anelli, “si tratta di una questione di giustizia nei confronti di tanti colleghi che potrebbero vedere finalmente riconosciuti i loro diritti e sanata una disparità di trattamento”: lui parlava dei medici che si sono specializzati prima del 2006, ma noi crediamo che sia una frase che calza a pennello anche per gli specializzandi in psicoterapia e psicologia!

Siamo una Professione Sanitaria dal 2018, e non siamo una professione di serie B, ma anzi essenziale al benessere della cittadinanza, come la pandemia ha tristemente fatto notare anche ai più scettici.

Come associazione lottiamo per avere dignità e rispetto, tutela dei nostri diritti ed equa retribuzione e nel caso dei tirocini non retribuiti ci sembra che tutti questi valori vengano calpestati. Questo scenario suscita in noi sgomento e indignazione e crediamo che questi sentimenti dovrebbero essere condivisi da tutta la categoria, cosa che al CNOP passa inosservata.


Se anche voi siete della nostra opinione, siamo pronti a portare avanti anche questa importante battaglia in rappresentanza di tutti i colleghi. E voi cosa ne pensate?

Come abbiamo visto in passato, queste battaglie si possono vincere solo facendo fronte comune: l’unione fa la forza!



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